Primi anni Cinquanta. Sulla metropolitana di New York una mano misteriosa scrive ‘Bird live!’, riferita al grande jazzista Charlie Parker (chiamato appunto Bird), morto da poco. Qualcuno mette in giro la voce, indimostrabile, che nascoste da qualche parte, chissà dove, ci siano ore e ore di registrazioni perdute di Bird, suoni rubati da un pazzo spacciatore, un parassita, che lo seguiva ovunque, come un’ombra, e registrava tutte le sue serate, i suoi concerti. Quei nastri diventano il Sacro Graal del Jazz, una leggenda. A Torre del Lago nei primi anni Cinquanta un uomo sbarca in paese tornando dall’America; viene a morire. Con sé ha un baule misterioso e l’aria equivoca, di chi nasconde un segreto da non dire. Dicono che sia un musicista e ha l’andatura stanca, sembra un vecchio. I compaesani lo chiamano ‘il bandolero stanco’, l’americano. Questa la storia di Dean Benedetti, una vicenda che si lega alla voce di misteriose registrazioni di Parker che forse aveva fatto lui stesso. E' l'argomento del nuovo romanzo di Vittorio Giacopini. Il ladro di suoni, edito dalla Fandango. Pagine ambientate in Versilia. in cui torna il mito del musicista di origini toscane. della sua amicizia con Charlie Parker, una manciata di dischi che diventa anch'essa leggenda.
Ma era lui il ladro di suoni? La storia di Dean (Dino Alipio) Benedetti, l'uomo che si era rintanato a morire giù in Toscana, nasce già con questo mistero, alla ricerca di un tesoro tanto affascinante quanto presunto. C'erano indizi che potevano anche rivelarsi totalmente falsi. Nel ladro di suoni l’autore narra una vicenda ormai dimenticata, dove la passione del jazz e dei suoi cultori di oltreoceano si mescola con le chiacchiere di paese. Un lento viaggio che dalle montagne spoglie del Nevada, raggiunge la California, poi New York sino alla provincia toscana. Dove i misteri resistono alla curiosità, e dove la storia del Jazz si arricchisce di un nuovo e singolare capitolo.
Ernesto de Pascale
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